Il gemellaggio con Trescore


Domenica 27 settembre 2009  l’Associazione culturale Muris in festa e il Corpo musicale dei Cjastinârs, unitamente alla Pro Loco di Trescore Cremasco, sono state protagoniste di una entusiasmante giornata in cui è stato ufficializzato l’inizio di un legame di solidale amicizia.
Il gemellaggio tra le tre Associazioni, formalizzato nel centro sociale di Muris con lo scambio tra i presidenti di targhe a memoria dell’evento, è stato preceduto da un corteo composto dalla Banda di Trescore Cremasco tra le cui file si sono aggiunti i bandisti dei Cjastinârs; corteo che snodandosi per le vie di Muris ne ha riempito l’aria con colorate note di musica.
Già nella mattinata i Cjastinârs e la Banda di Trescore avevano avuto modo di sfilare assieme per San Daniele in occasione della Giornata della Solidarietà che si è tenuta nella cittadina collinare: così la banda del cremasco, che può vantare ben cento anni di storia e di attività, ha tenuto a battesimo nella sua prima sfilata in un’occasione ufficiale la giovanissima banda di Muris.
Una giornata vissuta con grande entusiasmo ed emozione dalla neonata banda di Muris, per la quale, data la recente formazione, è sempre motivo di orgoglio sfilare per le strade del proprio paese, ancor di più se accompagnati da una banda più numerosa.
L’incontro di domenica 27 ha dimostrato, ancora una volta, l’attaccamento di queste due comunità, già unite dal gemellaggio tra le parrocchie dal terremoto del ’76, e la voglia di continuare in questa solidale amicizia.
Tra tutti i presenti, giovani e meno giovani, tra quanti si sono incontrati oltre trent’anni fa in occasione della tragedia del terremoto e quanti allora non erano ancora nati, tra tutti loro, si respirava un’aria di commozione e volontà di consolidare e portare avanti questo legame.

 

Costruire…

Di non solo pane si ciba l’uomo, c’è qualcosa che non lo tocca forse nella carne, ma che nutre il suo essere.
La musica è una di queste cose: è un linguaggio universale, che non si rivolge tanto alla mente, quanto al cuore o a quelle parti di noi sospese in un’altra dimensione – tra sogno e dormiveglia, tra incanto e pensiero.
Lo scorso 12 settembre la musica ha animato la seconda domenica di Muris in festa con qualcosa che mai prima in paese si era visto: tre bande erano presenti a colorare l’aria.
In mattinata i «Cjastinârs» di Muris hanno accolto il corpo bandistico di Trescore Cremasco, gemellato con la banda locale e con l’associazione Muris in festa. Le due bande assieme hanno sfilato per il paese fino a raggiungere la latteria dove si stava svolgendo la tradizionale colazione. Il pranzo in sagra è stato allietato dall’esibizione della banda di Trescore, che ha suonato anche per tutto il primo pomeriggio.
Il clou della giornata si è avuto nel tardo pomeriggio, quando ai due corpi bandistici presenti si è aggiunto il corpo «F. Vidale» di Forni Avoltri, con cui i «Cjastinârs» hanno stretto un gemellaggio lo scorso mese di maggio. In un miscuglio di colori e strumenti, e avvolti da entusiasmo e vitalità, tutti i bandisti si sono uniti in un unico corteo che dal piazzale della chiesa ha raggiunto l’area dei festeggiamenti, dove le tre bande si sono esibite separatamente e poi insieme.  Palpabile era l’emozione per un incontro del genere, soprattutto per chi, dal nulla, ha visto nascere a Muris la realtà della Scuola di Musica e della banda. Un incontro coinvolgente, in cui si avvertiva uno scambio reciproco di emozioni e pensieri semplicemente scorgendo i volti e i sorrisi di quanti quel giorno c’erano.
Si respirava l’armonia, la gioia della condivisione, spogliate delle vesti dell’abitudine e della monotonia: si respiravano emozioni vere ed appassionate, quelle a cui talvolta non badiamo perché presi dal vortice delle cose e del tempo.
Tra queste tre realtà unite dal verbo comune della musica è sbocciato un legame il cui onore e onere si assumono oggi le nuove generazioni. Perché costruire è importante, è come intraprendere una strada che sarà lunga quanto la volontà ed il piacere di camminare. E oggi vogliamo camminare. Ogni passo è meta e stimolo per il passo successivo. È questa la magia. Passione, volontà di costruire, passo dopo passo, mattone dopo mattone, fino ad assemblare tutti quei pezzi, con sacrificio e volontà, con pazienza e costanza, perché è difficile ed impegnativo farli collimare. È necessario che ogni mattone sia ben incastonato l’uno con l’altro a formare solide fondamenta, cosicché nulla abbia a cadere e neppure ad oscillare sotto i subdoli soffi del livore o dell’invidia. Ne ha fatto un capolavoro Dante, nel descrivere quanto l’uomo possa sconvolgere se stesso, venendo meno al proprio dovere e abbandonandosi al diletto e alla superficialità, e quanto possa arrecare danno agli altri, vinto magari dall’invidia, dalla malevolenza, o più semplicemente dal pensiero del proprio io.
Ogni giorno ci troviamo ad interagire e confrontarci con altri, ma solo se non sprofondiamo in questo vortice di individualismo, potremo accostarci all’altro e considerarlo anche lui, come noi, con i suoi sogni, aspettative, silenzi ed emozioni. Così facendo, potremo costruire.
Perché è di questo che abbiamo bisogno: di costruire realtà vive, che si fondano sull’essenza del rapporto umano, che vogliono credere in un futuro con la consapevolezza del passato e i sogni del presente, che vogliono affermare ogni giorno con forza quella spontaneità, naturalezza e autenticità che le hanno fatte nascere. Realtà come queste ci trasmettono energia, desiderio di condivisione, toccano quelle corde del nostro animo che hanno il suono più dolce e al contempo vivace. Perché non di solo pane si ciba l’uomo.

Un pensiero su “Il gemellaggio con Trescore

  1. Ma che bravi!!! Anche il blog!!!

    Ora c’è proprio tutto…o quasi….mancano ancora un basso, un trombone , un bombardino, Nereo che è in malattia, il “Picul” che non si fa vedere da un po’, Sefin che sarà ancora all’adunata degli alpini,…

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